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I TEMERARI DELLA HAWK.

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Una serata brividi e corse Una delle più belle realtà presenti in campo rallystico, la Hawk Racing Club di Bassano del Grappa, calca i campi di gara ininterrottamente dal 1971, da quando cioè quattro amici – Milo Agnesina, Roberto Pozzobon, Carlo Ziliotto e Cesare Silvello – decisero di creare un team tutto loro. Da allora sono trascorsi 53 anni e il “Falco col casco” continua volare a quote altissime, forte della spinta degli oltre 545 piloti che lo hanno difeso.Il Panathlon Club cittadino ha dedicato alla scuderia automobilistica una serata invitando come relatori l’avvocato Roberto Pozzobon e il giornalista Roberto Cristiano Baggio, che hanno vissuto da vicino l’attività agonistica del club. Sotto l’ala della Hawk hanno gareggiato i campioni mondiali Miki Biasion, Alessandro Fiorio e Alessandro Fassina, il campione europeo Giandomenico Basso, fuoriclasse di spessore come Massimo Ceccato, Christian Chemin, Filippo Bordignon, Alessandro Battaglin, Mauro Spagolla, Michele Piccolotto, Vanio Pasquali, Paolo Oriella. E ancora talentuosi del volante del calibro di Mauro Trentin, Agostino Iccolti, Riccardo Bigolin: tutti driver che hanno scritto pagine importantissime della storia rallystica italiana. Non da meno sono stati i copiloti, vale a dire i navigatori: da Loris Roggia a Flavio Zanella, da Tiziano Siviero a Lucio Baggio, da Simone Scattolin a Mitia Dotta, la Hawk ha saputo fra crescere, maturare e vincere coequipier di valore assoluto, più volte impegnati nelle gare mondiali.Molti gli aneddoti nati attorno a queste figure. Le storie dei loro inizi hanno suscitato curiosità e simpatia. Qualche esempio? Siviero, due volte campione del mondo, ha corso sotto falso nome perché non aveva i soldi per staccare la licenza Csai. Miki Biasion ha distrutto l’auto della mamma in un rally abusivo. Battaglin ha ricevuto l’ordine di mollare l’acceleratore della Uno Turbo messagli a disposizione dalla Fiat perché al rally di Monte Carlo stava andando troppo veloce, subito a ridosso dei driver ufficiali, davanti a piloti alla guida di vetture ben più potenti.La carrellata delle avventure s’è dipanata veloce ed emozionante in un crescendo sempre più divertente e i ricordi, affiorati copiosi, hanno “condito” la serata rendendola magica. Tanti gli ospiti presenti, tra i quali Aldo Fasan, funambolico pilota degli anni Settanta, e il preparatore Vittorio Capovilla, che ha abbandonato i motori per dedicarsi con successo alla distillazione.Soddisfatto il presidente del Panathlon Club Bassano, l’arch. Andrea Minchio. Rapito dai racconti, non voleva più suonare la campanella d’ordinanza per porre termine alla serata!Roberto Cristiano Baggio